Lettera al Sottosegretario alla salute

Il patentino per proprietari di cani. Provvedimento inefficace che ignora un’intera categoria professionale

In Italia ci sono centinaia di educatori Cinofili che da anni si occupano di migliorare la relazione tra l’uomo e il cane. Da anni vanno dicendo che il problema del randagismo e delle aggressioni all’uomo sono frutto di una cultura cinofila arretrata priva di ogni rispetto per l’alterità animale. L’Associazione Professionale Nazionale Educatori Cinofili (APNEC) dal 2002 ha raccolto l’invito della Comunità Europea di riunire i professionisti operanti in questo settore regolamentandone l’attività. E’ presente in tutte le Regioni, ha un definito codice deontologico che pone come fondamentale il benessere animale e il rifiuto di ogni metodologia coercitiva, ha regolamentato l’accesso con un impegnativo esame di ammissione volto a verificare la preparazione teorica e pratica dei candidati, ha posto come obbligatoria la formazione permanente attraverso l’adozione di crediti formativi indispensabili per la permanenza in Associazione. I nostri soci svolgono con qualificata competenza attività in ogni settore della cinofilia:consulenza cinofila per la scelta del cane,corsi per proprietari di cani di ogni tipo, creazione di occasioni di socializzazione per cuccioli, corsi di gestione del cane con percorsi ideati per giungere attraverso la relazione positiva cane proprietario, ad un piena adeguatezza del cane alle complesse richieste poste dalla realtà urbana (diversi sono le denominazioni di tali percorsi: Cane Buon Cittadino, Cittadino a 4 Zampe, Cani in Città ecc. ecc.), percorsi specifici di rieducazione, anche in collaborazione con le strutture Veterinarie del territorio, per cani problematici, progetti di zoo antropologia per la diffusione della cultura cinofila all’interno delle scuole, ideazione e realizzazione, anche in collaborazione con le strutture socio psicopedagogiche del territorio, di progetti di pet therapy. Tutte le attività sono condotte nel rispetto di ogni normativa, sanitaria, fiscale, assicurativa. L’APNEC ha già presentato tutta la documentazione richiesta per il riconoscimento previsto dalla normativa europea relativa al riordino delle nuove professioni e ha già superato l’esame del Ministero di Giustizia che ha trasmesso la documentazione per il prescritto parere al CNEL che, per altro, sta già lavorando alla pratica APNEC.
In una parola l’APNEC è una realtà esistente, dinamica, qualificata e rappresentativa nel campo dell’Educazione Cinofila. Il riscontro che ha dai fruitori delle attività proposte dai nostri soci è estremamente positivo e diffuso. In campo cinofilo rappresenta una garanzia di rispetto per l’animale e di competenza. Questo vale per tutti, ma non per l’On Sottosegretario Martini che , in ogni provvedimento, e nonostante le ripetute segnalazioni, continua a comportarsi come se gli Educatori Cinofili non esistessero e adotta provvedimenti del tutto inadeguati al problema che pur identifica correttamente. Senza alcun rispetto per il principio stesso che tutela le nuove professioni, attribuisce ogni competenza ai Medici Veterinari i quali poco o nulla hanno a che vedere con le problematiche connesse alla gestione del cane, avendo come principale ambito di intervento le problematiche comportamentali di origine patologica che richiedono anche specifici interventi farmacologici. Non so che tale ostinazione sia frutto di non conoscenza o di una precisa volontà di privilegiare i Medici Veterinari che, come professione ordinistica, sono certamente più potenti dell’APNEC ed hanno, tra l’altro, autorevoli rappresentanti in Commissione Sanità.
In qualità di Presidente Nazionale dell’APNEC, chiedo formalmente rispetto per la dignità di chi ha fatto della cinofilia una professione e, spesso, anche una scelta di vita; chiedo coerenza con quanto dichiarato dalle normative europee sulle nuove professioni e con quanto lo stesso Governo Italiano sta ponendo in atto: non è accettabile che un Ministero detti le regole per il riconoscimento delle Associazioni Professionali e un altro Ministero ignori l’esistenza di un’intera categoria.

Dott. Maurizio Dionigi
( Presidente Nazionale APNEC)