Dai bulldog ai bassotti: quando la razza è il risultato di maltrattamento genetico

Bulldog Francesi

Alcune caratteristiche morfologiche delle razze canine più di moda, centrali per la loro popolarità, nascondono insidie per la loro salute. Ci sono allevatori che selezionano facendosi guidare dall’estetica, e su questo fronte danno loro battaglia le associazioni a tutela degli animali.

di Erika Riggi

Il muso tenero del Bulldog Francese, la simpatica forma allungata del Bassotto, quell’espressione un po’ così dello Shih Tzu. Alcune caratteristiche morfologiche delle razze canine più di moda, centrali per la loro popolarità, nascondono insidie per la loro salute. Soprattutto se, come accade presso alcuni allevatori con pochi scrupoli per assecondare le richieste di clienti più o meno vip, queste caratteristiche vengono estremizzate. Parla apertamente di Maltrattamento genetico APNEC (Associazione Professionale Nazionale Educatori Cinofili) nel suo convegno annuale intitolato: “Quando la sofferenza è di moda” (a Roma, sabato 13 aprile).

«Assistiamo a una manipolazione genetica a fini estetici che non tiene conto della salute» spiega la Presidente Apnec, Daniela Borgo, «E ancora di più da quando certe razze vengono esibite da personaggi con seguiti importanti di pubblico sui social».

Quando i cani di razza sono il risultato di maltrattamento genetico. E quando no.

L’esempio più famoso sono i cani brachicefali, ovvero i cani dal “muso corto”: questa loro caratteristica, originata da una malformazione genetica, è stata selezionata dall’uomo perché rende i loro musi molto teneri, infantili e particolarmente simpatici. Le razze brachicefale maggiormente conosciute sono Shihtzu, Carlino, Boston Terrier, Cavalier King, Boxer, Dogue de Bordeaux e bulldog francesi e inglesi, particolarmente amati da star e influencer.

«Si tratta di razze che possono avere problemi di salute, principalmente respiratori, a causa della canna nasale corta», spiega Borgo. Ma altri importanti problemi riscontrano per esempio i pastori tedeschi, gli alani, i pischer.

All’origine delle patologie dei cani di razza

Le patologie canine ovviamente non provocano solo «sofferenza nell’animale ma anche dispiacere e un surplus di spese veterinarie per le famiglie», spiega Borgo. Una questione ulteriore è quella della consanguineità: fare accoppiare cugini e fratelli, in un allevamento, aumenta esponenzialmente i rischi di disturbi più o meno gravi. […]

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